È  vero che hai sempre sognato di vivere in un luogo pieno di pace e tranquillità, che fosse connesso al massimo con la natura?

Questo desiderio si è amplificato in tutto il mondo a causa della pandemia e si cerca maggiormente un design che ci consenta di vivere in luoghi e spazi sani con meno stress e maggiore salute, per un benessere generale.

Si tratta di un passo in più rispetto al green building, l’attenzione si sposta sul benessere dell’uomo in qualità di utilizzatore degli spazi (abitazioni, uffici, ospedali, ecc).

Questo momento di crisi sanitaria, di impotenza, ci ha fatto riscoprire la magia di una passeggiata nel bosco o in un parco urbano. 

Quel senso di benessere che abbiamo sperimentato non è casuale, ma ha un fondamento scientifico.

Non è necessario vivere in una casa con una splendida vista o vicino a spiagge e parchi. C’è un modo più semplice per introdurre i principi di Biofilia nella tua vita quotidiana. 

« La nostra specie si è evoluta in ambienti selvatici. Abbiamo una propensione per il verde, che indica la presenza di acqua, quindi di cibo e di riparo», spiega l professore Giuseppe Barbiero ,docente di ecologia ed ecopsicologia all’Università della Valle d’Aosta.

«La foresta troppo fitta non ci fa sentire sicuri, mentre una collina o una scogliera sul mare, da cui avere un’ampia visuale, ci rilassa». La maggior parte dell’umanità non vive però in luoghi idilliaci, ma in metropoli sovraffollate. «Ecco perché è strategico avere spazi verdi: un terrazzo, un tetto verde, un giardinetto e persino un’aiuola ospitano la vita e rispondono alla nostra biofilia» conclude.

Materiali naturali e design organico ma anche suoni, tatto, olfatto e gusto. L’interazione con la natura deve avvenire attraverso i 5  sensi!

Biophilia , che significa “amore per la vita”, si concentra non solo sulla vita vegetale, ma anche sulla luce diurna, sulla ventilazione, sull’acqua e sui materiali naturali.

La natura rappresenta la soluzione all’affaticamento cognitivo e allo stress psicofisiologico. Il benessere abitativo (inteso come condizione derivante da un contatto sempre più stretto tra uomo e natura all’interno dello spazio architettonico), in quest’ottica, è elemento imprescindibile per creare luoghi rigeneranti.

Due leader di pensiero biofilico (Stephen Kellert ed Elizabeth Calabrese) hanno recentemente classificato le strategie di progettazione in tre esperienze principali: esperienza diretta della natura, esperienza indiretta della natura ed esperienza dello spazio e del luogo.

Queste le sette caratteristiche fondamentali che devono essere sempre implementate in una progettazione biofilica:

  1.  presenza di luce naturale;
  2.  sensazione di rifugio;
  3.  flusso leggero di aria fresca;
  4.  visuale ampia;
  5.  presenza di vegetazione;
  6. angoli di mistero che stimolino la curiosità;
  7. uso di materiali naturali

Il design degli interni inizia con l’esperienza umana. Considerando i bisogni fisici, mentali ed emotivi delle persone, utilizziamo approcci incentrati sull’uomo per affrontare il modo in cui viviamo oggi. 

Simone Lenzini

Foto da Pinterest