La parola “benessere”, il cui senso in passato coincideva con la salute fisica, oggi ha man mano assunto un significato sempre più ampio, arrivando a coinvolgere tutti gli aspetti dell’essere umano (fisico, emotivo, mentale, sociale, e spirituale).

Ma cosa significa davvero benessere abitativo?

Benessere vuol dire raggiungere condizioni ottimali di temperatura e umidità, giusto grado di luminosità, ricambio d’aria e isolamento acustico ma anche un asciugamano morbido appena usciti dalla doccia, un divano avvolgente su cui tuffarsi, una poltrona in vimini, un sistema doccia a cascata aromatizzata alla menta.

Oggi piu che mai dopo aver migliorato la qualità delle nostre case, sotto il profilo dei materiali e delle metodologie costruttive, sentiamo il bisogno di dedicarsi ad un tipo di benessere più sottile e intangibile: il benessere emotivo dell’uomo.

Tutti nella nostra casa abbiamo il desiderio di sentirci bene, al sicuro, protetti. Eppure basta poco perché’ una sensazione di disagio prenda il sopravvento su quella di benessere.

L’architettura è davvero benessere. Penso che la gente voglia sentirsi bene in uno spazio … Da un lato si tratta di un riparo, dall’altro si tratta anche di un piacere.
(Zaha Hadid)

Un nuovo approccio progettuale

Come Architetto ritengo prioritario il raggiungimento di uno stato di comfort abitativo e quindi di valori ottimali di  temperatura, qualità dell’aria, acustica e luminosità. 

Ma ritengo che sia importante prestare attenzione ad aspetti più “sottili” dell’architettura. In particolare dovremmo tener conto degli elementi che influenzano maggiormente lo stato psicofisico delle persone: luce naturale; orientamento; suoni; odori; colori; la presenza interna e esterna di elementi vegetali; la geometria degli elementi.

Quali sono i vantaggi?

Le case in cui viviamo e riposiamo, o i luoghi di lavoro in cui trascorriamo un terzo della nostra giornata, rappresentano la maggior fonte di stimoli a cui siamo soggetti, che sono all’origine di emozioni positive o negative, e di conseguenza sono responsabili del nostro benessere o malessere psicofisico, ed è su questa tendenza che  lavorerà l’architettura nei prossimi anni.

Il risultato?

Il benessere abitativo si raggiunge quando l’architettura e l’arredo degli interni riescono a fornire una risposta quotidiana alla vita dei loro abitatori.

Quando si permettere di riconciliare l’uomo prima con se stesso, poi con l’ambiente.

Quando si riesce ad unire funzionalità, comfort ed ergonomia.

Quando design, comfort ambientale e benessere abitativo sono in armonia.

Simone Lenzini